Recensione di Fight Club
Written By
Antonino Dell’Aquila
Alienazione, consumismo, identità e ribellione contro il sistema sono solo alcuni dei temi trattati nel romanzo di Chuck Palahniuk.
I tre Protagonisti riflettono i dubbi, le incertezze e i problemi che la Generazione X si è ritrovata ad affrontare.
Sconfitta
Il protagonista e narratore dei fatti è anonimo, non ha un nome, è specchio di una generazione.
Inghiottito dai costrutti della società è schiavo del suo lavoro, che vive in modo passivo e disinteressato; è preda della moda del consumismo e cerca
di colmare la vuotezza della propria vita con la produttività, le apparenze e i beni di consumo.
Questo atteggiamento nei confronti della vita lo porta ad alienarsi da tutto ciò che lo circonda, intrappolato in un sistema che non lo gratifica. Non ha un identità definita,
è uno fra tanti, vittima inconsapevole di una struttura che lo circonda da quando è nato.
Sviluppa così insonnia e depressione, inizia a rendersi conto di quanto poco valore abbia la sua vita, tutto è monotono e ripetitivo, privo di significato, “tutto è la copia di una copia di una copia”.

Ribellione
Tyler è l’incarnazione dell’inconscio, libero anarchico e sovversivo, vuole aiutare la sua parte conscia a liberarsi dall’arroganza e l’ipocrisia della società.
Nasce così il Fight Club, un luogo per evadere dalla realtà, sfogare le proprie frustrazioni e tornare a sentirsi vivi, manifestare la propria violenza e il desiderio di affermazione.
Tyler è metafora della filosofia di Nietzsche, rappresenta l’Oltreuomo, il nichilismo attivo, quel contro-movimento che vuole riscoprire i valori svalutati dall’occidente.
Si impone sul mondo, non conosce alcuna gerarchia o morale e vuole distruggere qualsiasi cosa voglia imporsi su di lui. Reagisce alla stagnazione dell’uomo con volontà rivoluzionaria.
La risposta di Tyler al mondo consumista e capitalista è l’anarco-primitivismo, l’abbandono del metodo di sussistenza del padrone basato sul lavoro del servo.
Il padrone diventa schiavo del servo perché il servo tramite il lavoro si è nobilitato e diventa produttivo, il padrone invece è un parassita.
“Noi siamo le persone che stai cercando di calpestare, siamo quelle le persone da cui dipendi tu. Noi siamo le persone che laviamo i tuoi vestiti e cuciniamo i tuoi pasti e te li serviamo a tavola. Noi ti facciamo il letto.
Noi ti proteggiamo mentre dormi. Noi guidiamo le ambulanze. Noi smistiamo le tue telefonate. Noi siamo cuochi e tassisti e sappiamo tutto di te.
Noi esaminiamo le tue richieste di indennizzo alle compagnie d’assicurazione e gli addebiti sulla tua carta di credito. Noi controlliamo ogni spicchio della tua vita.
Noi siamo i figli di mezzo della storia, cresciuti dalla televisione a credere che un giorno saremo milionari e divi del cinema e rockstar, ma non andrà così. E stiamo or ora cominciando a capire questo fatto”.
Così si passa a sfogare la violenza sulla società consumistica attraverso atti di terrorismo bianco, attentati che non coinvolgono persone, allo scopo di smantellare il sistema economico capitalista.
Questo approccio però finisce per diventare un nuovo sistema oppressivo, un progetto in cui tutti i membri sono uguali, hanno perso la loro individualità e obbediscono tutti allo stesso leader.
Tyler finisce con il creare un nuovo sistema di controllo come quello che voleva combattere, a dimostrare come anche dei giusti ideali possono essere usati o travisati per sfruttare gli altri.
Inadeguatezza
Marla è autodistruttiva, instabile, depressa, lontana da ogni prototipo di femminilità. In continua ricerca di un luogo d’appartenenza, deve scontrarsi con un modello patriarcale
che non accetta le donne come pari e le tratta come beni di consumo. Sebbene manifesti il suo desiderio di voler far parte del Fight Club la sua volontà viene ignorata.
Non accetta l’assoggettamento delle regole che vogliono l’uomo come una macchina efficiente e produttiva e finisce per diventare un’emarginata, fuori dai giochi e ai margini della società.
Una figura emancipata, consapevole di vivere in una prigione fatta d’ordine e disciplina e cerca un modo per svincolarsi da quelle regole che tendono a rendere tutto statico e prestabilito,
questo la porta ad essere attratta dall’indole ribelle e anarchica di Tyler che gli appare sveglio e svincolato dal proprio destino.
L’impatto di Fight Club sul lettore è molto forte, prova a renderlo consapevole del sistema che lo imprigiona e lo accompagna per tutta la sua vita, un mondo dove tutto è prestabilito e chi non si adegua
rischia di vivere in solitudine, emarginato. Un mondo dove l’utilità di un individuo è strettamente legata alla sua produttività e alla sua capacità di consumo.
Antonino Dell’Aquila